Una donna mi chiama per chiedermi se può pubblicare con me. In realtà, mi spiega, è una plaquette di 12 poesie ma lei ci tiene che sia un’operazione editoriale in piena regola, quindi non vuole assolutamente pagare per la stampa, ma nemmeno le interessa il guadagno, per cui per venirmi incontro rinuncia ai suoi diritti sulle vendite, non sono contento? C’è un però, mi dice abbassando la voce, il libro le serve fra un mese esatto, perché è il suo compleanno e vuole fare una sorpresa ai suoi genitori che la rimproverano sempre di non avere un lavoro, così può dire loro che non è vero che non ha un lavoro perché è diventata una scrittrice.
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