A volte penso che sarebbe interessante redigere un elenco dei libri perduti, quelli che hai mandato a librai che poi si negano al telefono per non comunicarti le giacenze; quelli che smarriscono i corrieri (interi pacchi a volte) nonostante il mito della tracciabilità; peggio ancora quelli non tracciabili, dove per risparmiare qualche euro mandi col piego di libri e poi si perdono fra gli uffici postali, o restano lì abbandonati come pratiche inesitate; quelli che arrivano dove devono e poi cambiano inaspettatamente direzione e li ritrovi con tanto di dedica agli amici sulle bancarelle dell’usato, e ti chiedi come – e per quale dissapore inespresso – sono giunti lì.
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