La cosa veramente triste – pensavo oggi, mentre ero in fila dal geriatra – è sapere che, se va bene, un giorno qualcuno riuscirà a far soldi con ciò che scrivo, ma non sarò io. Perché non è vero il luogo comune che non si riesce a campare di scrittura, ma nella maggior parte dei casi a campare è sempre qualcun altro. Infatti il mercato editoriale di oggi campa al 90% con gli scritti di quelli morti ieri o trapassati (i cosiddetti classici), mica con quelli dei vivi oggi. Sono gli scritti dei morti di fame di ieri che fanno da fondamenta al mercato editoriale di oggi. Così, se va bene, un giorno ciò che scrivo nutrirà le famiglie di illustri sconosciuti che diranno di sapere tutto di me, senza avermi mai toccato.
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