Poiché mio fratello sta ripartendo per Milano, Mao, che gli vuol bene, ha deciso di mettergli un regalo in valigia, un bel cervone nero che troviamo mezzo appisolato sulle magliette. Mio fratello lo sgrida e Mao, offeso a morte, riprende il serpente in bocca e si dirige verso la porta come in una scena tragica, con gli occhi spalancati per l'incredulità e il rimorso, rigirandosi più volte verso di lui come se si aspettasse di venire richiamato per far pace, prima dell'addio.
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