Siccome l'ho appena visto, devo dire che più di tutte le lezioni di Barbero o anche di Scurati, il 25 aprile è sempre meglio riguardarsi "Roma città aperta" che è un film bellissimo fatto in presa diretta dalla fine della guerra, per ritrovare un equilibrio con questa giornata in cui la retorica certe volte rischia di prendere il sopravvento. Dice tutto il film e ci ricorda molte cose importanti, oltre al fatto che per un breve periodo, proprio nel dopoguerra, abbiamo avuto il miglior cinema del mondo, fatto con quattro soldi e il cuore in mano. Era un cinema che aveva delle idee e che voleva dire, dopo tanta censura, la sua sulla realtà. Il 25 aprile, secondo me, per qualcuno è divisivo non perché è fascista, come dice uno slogan che gira e che a suo modo è divisivo (o sei con me, o sei contro di me), ma perché non ha visto i film giusti quando doveva, o non ha letto i libri giusti, se li ha letti. Perché l'antifascismo si fa anche leggendo i libri, guardando i film, studiando e scrivendo, esprimendo sempre le proprie idee e soprattutto ascoltando quelle degli altri, questo me lo ha insegnato mio padre, che di sicuro non era un gran lettore, ma veniva da un mondo contadino che credeva in un'idea di miglioramento attraverso il lavoro e lo studio, e io gli ho creduto. E oggi più di ieri, che quell'idea di miglioramento sta andando a rotoli perché la nostra identità culturale sta morendo, bisogna impegnarsi di più, sforzarsi di capire di più, di ascoltare di più, perché secondo me per stare al mondo oggi non basta più essere antifascisti, serve essere qualcosa di più, ma essere antifascisti è un buon inizio.
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