Nell'epilogo
di Berlin Alexanderplatz (1980) di Rainer Werner Fassbinder, Franz
Biberkopf, impazzito dopo la morte della sua amata Mieze, viene
ricoverato in un ospedale psichiatrico dove fa un lungo sogno (con una
colonna sonora strepitosa) in cui scopre di avere due angeli custodi
filosofeggianti con tanto di armatura dorata, che a me personalmente
fanno pensare a quelli che 7 anni dopo (e 5 dopo la morte di
Fassbinder), riempiranno, in bianco e nero, Il cielo sopra Berlino di
Wim Wenders. Ovviamente quelli di Fassbinder sono un pizzico più kitsch
e disincantati, e in una scena osservano serenamente il loro protetto
mentre viene torturato in un macello, accanto allo stesso Fassbinder
nelle vesti di un inquietante guardone.
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