The patriot game è una canzone scritta dal folksinger irlandese Dominic Beham. Basata sulla melodia del tradizionale della fine del XVII secolo, One morning in may – che nell’originale parla di un soldato che dice addio alla sua bella mentre abbracciati ascoltano il canto di un usignolo – il testo parla della morte di Fergal O’Hanlon, militante dell’IRA in un’azione terroristica contro “la crudele Inghilterra”. Registrata nel 1958, divenne ben presto una delle sue canzoni più celebri. Con alcune censure al testo – che indignarono Beham – in particolare di una strofa che parlava del piacere di sparare ai poliziotti, divenne uno dei cavalli di battaglia nei live del gruppo americano Clancy Brothers. Fu tramite loro che Bob Dylan si avvicinò alla canzone. Nel 1963, riciclandone la melodia scrisse un nuovo testo, With God on our side, creando di fatto una nuova canzone che ne amplificava il messaggio per adattarlo alla realtà americana, criticandone la politica di aggressione adottata lungo l’intero arco della sua storia e giustificata dall’avere “Dio dalla propria parte”, ciò che poi sarebbe diventato il principio di “esportazione della democrazia”. In particolare, con un colpo di genio che Beham non capì e non gradì, ritenendolo una parodia della propria canzone, Dylan riprende alcuni suoi versi rovesciandone il significato. I versi di Beham, dedicati ad una sola persona, dicono esplicitamente: “My name is O'Hanlon, I've just gone sixteen” (“Il mio nome è O’Hanlon, ho appena compiuto sedici anni”) indentificando la voce narrante con quella del ragazzo ucciso nella lotta per la libertà dell’Irlanda. Ne fanno un eroe. Quelli di Dylan invece dicono: “Oh, my name, it ain't nothin', my age, it means less” (“Il mio nome non conta, e la mia età ancora meno”) perdendo nell’anonimato il possibile narratore, perché nella storia di soprusi che sta per raccontare non ci sono eroi, sono tutti indistintamente coinvolti come colpevoli e vittime. Poco dopo averla scritta Dylan incontrò Beham che lo accusò apertamente, assai prima di Joni Mitchell, di essere “un ladro e un plagiario” rifiutandosi di fargli causa per avergli soffiato la melodia, ma minacciando di prenderlo a pugni. Forse per via di quella lite, o forse perché la sentiva ormai troppo politicizzata per i suoi gusti, Dylan da metà anni ’60 in poi, evitò per molti anni di cantarla. La riprese, per quanto sporadicamente, a partire dai primi anni ’80, probabilmente su sollecitazione di Joan Baez che l’aveva in repertorio. Nel 1989 Behan morì, e nello stesso anno i Neville Brothers fecero una bellissima versione di With God on our side prodotta da Daniel Lanois, aggiungendo una strofa sulla guerra del Vietnam che mancava all’originale di Dylan e che egli stesso, ammirato, adottò.
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