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sabato 5 novembre 2022

what work is

Quando mi dicono che negli audiolibri di poesia che facciamo sbaglio a metterci la musica perché dovrebbe esserci la voce sola, poi ascolti gli audiolibri dei poeti americani e quelli ci fanno addirittura i pezzi jazz sulle poesie.

Cos'è il lavoro | Philip Levine

Facciamo una lunga fila nella pioggia
alla Ford Highland Park. Per un lavoro.
Sai cos’è un lavoro – se sei grande abbastanza
per leggere qui sai com’è lavorare,
anche se magari non lo fai.
Ma lasciamo perdere te. Questa roba
parla di gente che aspetta, passando
da una gamba all’altra. Di quando senti
una pioggia sottile che ti bagna i capelli
come fa la nebbia, e che ti confonde
la vista finché ti sembra di vedere
tuo fratello, forse dieci posti più avanti.
Ti pulisci gli occhiali con le dita,
e ovviamente è il fratello di qualcun’altro,
con le spalle più strette del tuo
ma con la stessa posa dinoccolata
e dimessa, lo stesso sorriso che
non maschera la cocciutaggine, lo stesso
rifiuto, triste, di darla vinta alla pioggia,
alle ore buttate via ad aspettare,
al pensiero che a un certo punto, più avanti,
c’è un uomo che sta aspettando per dirti “No,
oggi non assumiamo”, per qualsiasi
ragione voglia. Vuoi bene a tuo fratello;
all’improvviso, adesso, puoi appena
sopportare l’amore che ti sommerge
per tuo fratello, che non è vicino a te,
o dietro di te, o davanti a te,
perché è a casa a cercare di smaltire
col sonno il turno di notte alla Cadillac
così può alzarsi prima di mezzogiorno
a studiare tedesco. Lavora otto ore
per notte così può cantare Wagner,
l’opera che odi di più, la musica
peggiore che sia mai stata inventata.
Quand’è stata l’ultima volta che gli hai detto
che gli vuoi bene, che gli hai stretto le spalle
larghe, hai aperto bene gli occhi e gli hai
detto quelle parole, e magari gli hai dato
un bacio sulla guancia? Non hai mai fatto
una cosa così semplice, così ovvia,
non perché sei troppo giovane, o troppo
scemo, non perché sei geloso e nemmeno
avaro o incapace di piangere davanti
a un altro uomo – no, è solo che non sai
cosa vuol dire lavorare.

(da What Work Is, 1991, traduzione di Giuseppe Genna)

mercoledì 6 luglio 2022

ridere

Ieri sera, dopo tanto, abbiamo fatto una serata con le Schegge di Legno. Alternandoci, loro hanno suonato i loro pezzi e io ogni tanto ho letto alcuni testi di altri (Bordini, Brecht, Abdel Wahab Latinos, Ungà, Pedretti, Buttitta e Angiuli) e verso la fine, prima di passare il microfono a Francesco Santoro, ho letto un paio di testi miei da Mal di maggio. Sui miei testi una ragazza ha chiesto: Ma sono poesie o freddure?, intendendo che non le davano l'idea di poesie. Che cos'è una poesia? Non lo so, mi dice la ragazza, ma di sicuro non fa ridere.

domenica 6 gennaio 2019

poesia per vito


Ieri sera mi è successa questa cosa. Eravamo al reading di Pietre Vive Editore da Millelibri - Poesia e altri mondi, e ho incontrato un ragazzo, vent’anni, si chiama Vito, che ho scoperto aver comprato un mio libro, Bestiario Fiorito, che gli è piaciuto al punto da consigliarlo ad altri suoi amici che lo hanno preso, insomma, il classico passaparola che funziona. Ecco, a volte con questa storia che la poesia è un mondo chiuso, per esegeti, ci convinciamo che i nostri libri di poesia non finiranno mai oltre le mani di pochi appassionati, spesso gli stessi poeti che si leggono fra loro per darsi una parvenza di vita. Poi ti capita di incontrare qualcuno come Vito, che non fa parte della tua cerchia di amicizie, non è un poeta a caccia di editore, ti è lontano persino anagraficamente, insomma il classico “lettore” puro. Ti trovi questo lettore che non solo ti legge, ma viene apposta a conoscerti (con la pioggia che c'era ieri a Bari!) per farsi autografare il tuo libro e per un attimo ti senti di aver fatto una cosa bella, che respira, che va oltre il tuo spazio vitale, e torna valido il principio – mi pare lo dicesse Tiziano Scarpa l’altro giorno su Pangea – per cui pubblicare un libro resta una piccola (piccola ma valida) rivoluzione. Menomale che ci son posti belli così, ci dicevamo ieri, dove incontrarsi.

sabato 16 gennaio 2016

pena

Stamattina mi è tornata in mente una serata di circa un anno fa, in cui organizzamo un reading di poesie + cena, con letture di testi di tutti i nostri autori, di Ennio Flaiano e stralci della vita di Monk, e avevo alle mie spalle un ragazzo che, per tutto il tempo, ha emesso sospiri di vera sofferenza, e diceva "o mio dio è poesia, è una serata di poesia, mio dio" boccheggiando nervoso per farsi sentire dai suoi compagni di tavolo, come un bambino che voglia punirli per essere stato portato lì con l'inganno. A recitare i nostri testi era un attore televisivo e magari loro si aspettavano altro, ma adesso si trovavano a una serata di poesie, e non potevano scappare, avendo già pagato la cena. Insomma, alla fine una sua compagna si è presa la briga di fare la matura, e lo ha zittito perché cominciava a dar fastidio a tutti. Eppure ho avuto pena per lui, mi sono immaginato che deve aver avuto qualche trauma infantile, tipo che il maestro l'avesse punito per aver balbettato una volta di troppo sul Passero solitario o su Rio Bo, oppure che si è incartato sulla poesia per la festa del papà e dopo non gli hanno dato la fetta di dolce. Son cose, queste, che ti segnano dentro per sempre.

venerdì 26 giugno 2015

emozioni (tu chiamale se vuoi)

Sabato scorso mi sono capitate due belle cose. 
Prima, sono entrato in rete con una serie di altri piccoli editori pugliesi (la rete si chiama BOOOK!) e come primo evento comune abbiamo partecipato all'edizione barese di Letti di notte, la notte bianca del libro. Serata splendida (nonostante la pioggia) e premiata dal successo.
Seconda, come proposta alla serata ho offerto alcune mie poesie in anteprima dal prossimo libro, le mie poesie sono state lette (quasi per caso) da due fra i migliori giovani attori del teatro italiano, Roberto Corradino della compagnia Reggimento Carri e Licia Lanera della compagnia Fibre Parallele. A presentare la serata Cristiano Marti, altro editore pugliese. 
Se vi va, potete vedere alcuni dei video realizzati durante la serata da Silvestro Simeone QUI.
Lo so, nei video ho la faccia da fesso, è che semplicemente mi ero emozionato. 

domenica 29 settembre 2013

le invasioni barbariche



Reading di poesie organizzato da Pietre Vive Editore, nell'ambito della giornata europea del patrimonio, nella chiesa del Monte Purgatorio a Martina Franca. Attore recitante: Filippo Carrozzo.