Dio punisce gli innamorati respinti
con una camomilla
alla cinque del mattino
la promessa di un destino indifferente
costante com’è l’insonnia
la tentazione della nostalgia.
I tuoi capelli gomitolati
in cui potevo sempre rifugiarmi
hanno messo radici profonde
trappole odiose come rimpianti
per me gatto-poeta senza casa
senza più forbici per estirparti.
Tu e i tuoi cavalli su ogni lettera
su ogni cartolina o francobollo
nei messaggi privati ormai di ieri
simboli di una riscossa
che s’impenna gioiosa
resta lì folgorata e quasi idiota.
3 commenti:
eh.
La camomilla disinfiamma il bruciore, ma le fusa di gatto restano a tutte le ore, credimi.
A quando la prossima silloge?
:)
grosse sorprese al'orizzonte ;)
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