Innamorarsi di una porta
in cui specchiarsi
delle gocce di sangue
che spillano dai rami
i passi degli uccelli
chiamano l’inverno
l’inverno è lontano
viene giù in ascensore
quando arriva gli uccelli
vanno via da Bellavista
murata: tutto è calmo
nella valle evirata
del lillà. Ti accarezzo
le gambe al balcone
e tu vieni sorpresa
dalle guardie trasali
tu vieni col mio tocco
che scende mi dici lo sai
non sei niente gentile.
Fissiamo la notte sul
fiume non torna
e se torna è una porta.
1 commento:
da non chiudere a chiave
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