domenica 27 maggio 2018

utopia

Ieri sera a Disimpegno. appunti intorno all'abitare Pierangelo Caramia, architetto, ha detto cose assai illuminanti sul proprio mestiere. Fra le altre, questa mi ha particolarmente colpito, perché parlando di architettura ha riassunto un concetto applicabile credo all’arte in tutte le sue forme. L’architettura, ha detto Caramia, si divide sostanzialmente in due tipi: c’è l’architettura fatta per conoscere e l’architettura fatta per riconoscere. Quest’ultima si muove su schemi già esistenti, già provati, che siano facilmente identificabili, ed è fatta per rassicurare l’uomo rispetto all’ignoto, all’infinito che ci si para innanzi; la prima, sperimentale, è un salto nel buio, proteso all’utopia, che è per se stessa necessaria ma destinata al fallimento. L’architettura pura tende sempre all’utopia.

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