sabato 26 maggio 2018

estinzione

Confesso di essere sempre più sfiduciato sul senso “politico” di ciò che faccio. Anche io, come tanti, sono convinto che le grandi rivoluzioni del genere umano siano frutto della cultura e non della politica. E anche io ho sposato a lungo la teoria del complotto, l’idea che la cultura venisse di continuo vessata e avvilita dalla politica perché togliendo la cultura alle masse era più facile controllarle. Invece, più vado avanti in questo mio lavoro “culturale”, più ne faccio esperienza concreta, e più mi convinco che non c'è nessun complotto. Semplicemente il nostro popolo ha avviato una rapida e irreversibile metamorfosi che lo sta trasformando in un branco di capre governate da altre capre. Il riferimento alla capra non viene da Sgarbi, ma a Landolfi e Saba. Questo mi addolorava, perché una capra è sempre una creatura di pena, destinata al macello. Eppure ieri Francesco Santoro ha detto una cosa assai acuta, che va preso atto che l’estinzione è parte integrante della natura, che anche noi ci estingueremo, e assumere questa verità è un gesto di maturità verso la vita.

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