Uno non può. Uno ha il lavoro. Uno ha la famiglia. Uno è sempre troppo lontano. Uno non vuole. Uno non ci crede più. Uno ha il compagno o la compagna gelosi. Uno le organizza da sé e nemmeno te lo dice. Uno ci va ma poi si ubriaca e litiga con tutti. Uno ci va ma prova a portarsi a letto chiunque si trovi a tiro. Uno è troppo pigro. Uno è fobico. Uno ci va ma vuole che gli rimborsi le spese. Uno ci va e racconta barzellette sconce. Uno ci va e comincia a guardare in alto senza parlare. Uno ti dice sempre no, ma gli piace che glielo chiedi ogni volta. Uno nemmeno ti risponde al telefono. Uno ci va ma solo se è in città, perché la provincia lo infastidisce. Uno prima dice che ci va poi ti dà bidone all’ultimo minuto e pensaci tu a chiedere scusa al posto mio. Uno devi andare a prenderlo a casa e trascinarcelo a forza, ma poi si sblocca e si diverte. Uno ci va ma solo se la data è inserita in un festival di prestigio. Uno non ci vuole più andare perché ha paura del pubblico. Uno ci va ma gli serve l’autista. Uno ci va ma solo se gli garantisci un minimo di 50 persone altrimenti nemmeno si muove da casa. Uno ti fa le scenate perché l’altro scrittore invitato ha venduto più copie del suo. Uno ci va ma ti chiede il gettone perché gli scrittori seri si fanno pagare la presenza. Uno dice che uno scrittore deve scrivere e basta, che un libro vende per quello che c’è scritto, le presentazioni non c’entrano nulla con lo scrivere. Ognuno ha la sua bella teoria in merito. Io ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare. Se non le organizzi ti rimproverano di essere un cattivo editore, che non si interessa a promuovere i libri. Se le organizzi fanno i capricci come i bambini. Se non le fai, non vendi i libri. Se le fai sono più problemi che ti accolli che i guadagni reali. Come ci si salva da tutto questo? Come se ne esce?
2 commenti:
Però è una delle cose di cui più si sente la mancanza quando si autopubblicata 😁
l'erba del vicino... :D
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