Visto La signora senza camelie, film che mette grande malinconia addosso. Lucia Bosè è molto brava ma a tratti sembra fuori parte. Troppo eterea ed elegante per giustificare certe scelte della sceneggiatura tutta incentrata sul desiderio di possesso maschile verso la protagonista. Ho letto che il film era stato scritto in origine per Gina Lollobrigida la quale rinunciò alla parte perché si vedeva troppo scoperta nel ruolo di "maggiorata", che tutti scritturavano (e bramavano) per la sua avvenenza più che per il suo talento. La Lollo voleva dimostrare di essere qualcosa in più e disse di no. E ho pensato che, invece, la differenza l'avrebbe fatta proprio accettando di cavalcare la tigre, assecondando la dose di lucida follia che tutti gli artisti in fondo hanno, o dovrebbero avere, nel togliersi la pelle di dosso e mostrarsi nudi, e fragili (creature fatte di sangue e di carne) davanti al pubblico.
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