Visto
oggi Chung Kuo di Antonioni, opera realizzata su commissione senza la
quale non avremmo forse avuto Professione: reporter. Nel 1972
Antonioni viene spedito per due mesi in Cina, per realizzare un
documentario di circa tre ore che andrà in onda sulla Rai suddiviso in
tre puntate. La prima su Pechino, la seconda sulla campagna e altre
città cinesi, la terza su Shangai. Particolarmente quest’ultima puntata
ha un fascino incredibile, determinato dal fatto che sono stati ridotti
al minimo i commenti parlati e musicali. Per quasi un’ora si vede
l’obiettivo di Antonioni muoversi, anzi letteralmente perdersi per la
città, attraversandola come fa l’acqua, senza bisogno di altro ritmo che
quello dettato dal proprio sguardo che si spande lento fra le strade,
sui volti. Guardandolo mi è venuto da pensare che spesso si accusa
Antonioni proprio di essere “lento” nelle proprie riprese, pieno di
tempi morti in cui non succede nulla. Invece a me pare che sia
l’opposto, che Antonioni sia soprattutto un regista del rumore, e si
muova più a suo agio, e con un’abilità registica formidabile, proprio
nelle situazioni di caos estremo, di saturazione o assordamento dei
sensi, anzi più rumore c’è meglio riesce a farlo risuonare sullo schermo
e quel rumore esprime la sua irrefrenabile carica vitale. E si sente,
anzi, che se la sta godendo, che non è simbolismo “esistenziale” il suo,
ma puro godimento materico. In tal senso mi viene in mente una cosa che
mi disse Vittorino Curci in merito alla lettura di poesie: che la
parola in sé è importante, ma più importante ancora è il silenzio che un
poeta riesce a creare intorno alla parola, per farla meglio risuonare
nell’aria quando la pronunci. Allo stesso modo le atmosfere così
rarefatte e sospese (e per alcuni esasperanti) di Antonioni non sono
altro che la metodica preparazione di un silenzio che serve a far meglio
deflagrare il caos.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
domenica 20 settembre 2020
caos organizzato
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