La
notte scorsa ho sognato che morivo e che al mio funerale nessuno si
ricordava il mio nome. La gente veniva per dare le condoglianze alla mia
famiglia e nessuno sapeva come mi chiamavo. Continuavano a indicarmi
con le facce rattristate e a dire poverino, era così giovane, ma che
peccato, com'è successo? Le solite frasi che si buttano lì per riempire
il vuoto. Ma come si chiama? Pure sul manifesto sbagliavano il nome, ma la colpa era mia
che ho il nome lungo. Il carro funebre passava senza banda, e la gente
si fermava sulle porte a guardare. Ah vedi, è morto quello. Chi? Quello,
quello lì. Quello che è morto ieri. Che te ne frega.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
martedì 17 novembre 2020
ma come si chiama?
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