Non sono passate nemmeno ventiquattro ore dalla sua sostituzione e già si assiste alle prime prove del processo di ridimensionamento della figura di Giuseppe Conte, il quale fino all’altro giorno era per qualcuno addirittura “pericoloso”, e di cui già ieri si diceva in TV che alla fin fine non ha avuto alcun vero peso nelle trattative europee del 2020, dove se l’abbiamo spuntata è stato tutto merito dell'Italia stessa che ha un certo peso internazionale e/o sta peggio degli altri paesi europei, ovvero del contributo dietro le quinte degli esponenti del PD (!). Al di là dei meriti o demeriti politici di Conte, penso, menomale che ho visto coi miei occhi questi tempi e alcuni dei tanti fatti dietro le storie che ora ci stanno raccontando per confondere le acque. Perché la memoria è corta, e alla fine sono convinto che tempo un anno, due al massimo, del governo Conte e della parata di mostri che ha portato allo scoperto non si ricorderà più nessuno. Resteranno i mostri, meglio mimetizzati ma pur sempre al loro posto, ma gli unici Giuseppe Conte a contare ancora qualcosa nelle nostre vite saranno Giuseppe Conte poeta e il mio amico Pepecchio. E menomale che ci sono.
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