Autrice mi scrive dicendo che cerca un editore e lo vuole rigorosamente NO EAP perché lei è una poetessa vera, lo dice con molta sicurezza, ma soprattutto a voler essere onesti è disoccupata e molto povera, quindi non ha soldi da dare a nessuno. – Allora, dico, sei proprio una poetessa! – Leggo alcune sue poesie, sono tutte d’amore, ma tutte molto classiche, di un classicismo senza tempo. Le chiedo cosa legge in genere. – Non mi piace leggere. Non mi piace la poesia. Dei poeti che ho letto non mi piace nessuno, li ho tutti buttati nel cesso i poeti. – E se non ti piace la poesia, come hai cominciato a scrivere in versi? – Due anni fa ho conosciuto uno e la poesia è sgorgata da sola. – E adesso perché vuoi pubblicare? – Perché quello stronzo mi ha lasciata, e siccome mi ha cacciata di casa ora ho bisogno di un lavoro. – Dici che sei poetessa e non lo sai? Nessuno fa soldi con la poesia. – Per me è diverso. Io mica sono come gli altri. Io sono più brava. – Ah, ci credo. – Mettimi alla prova, tu organizzami i giri e io ti giuro che vado a promuovere il libro dovunque. – A spese mie? Mi sa che faccio prima ad adottarti. – Per me va benissimo anche quello.
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