lunedì 11 novembre 2024

lettura come lotta

Leggevo stamattina un articolo del Libraio.it in cui si diceva che sempre meno giovani nel Regno Unito leggono libri. Al momento solo il 34% dei bambini e adolescenti intervistati ama leggere nel tempo libero con una predominante di genere femminile. È lo stesso andazzo della popolazione dei giovani lettori in Italia che paradossalmente stanno un poco meglio (39%) almeno finché non arrivano alle medie, poi c’è il crollo. Con l’Italia che, però, continua ad attestarsi agli ultimi posti nella classifica dei lettori europei, insieme alla Romania e all’isola di Cipro (ultimi 3 posti sui 27 stati membri). La differenza è che nel resto d’Europa la percentuale media dei lettori è di circa il 53%, cioè una metà della popolazione legge e l’altra metà no. In Italia si scende al 35% (lettori che hanno letto almeno un libro all’anno). E il 39% (giovani lettori) del 35% (lettori totali) è effettivamente una cifra ridicola. Il dato più interessante però è un altro. Guardando alla mappa del mondo, viene fuori che i paesi dove si legge di più sono tutti in Asia (India, Thailandia, Cina, Filippine) e subito dopo in alcuni paesi dell’Africa. La media del tempo dedicato alla lettura in India, primo paese al mondo per lettori, è di quasi 11 ore a settimana per un totale di un libro letto ogni due settimane, a fronte della media italiana di un libro letto all’anno (più di un libro da noi fa già un “lettore forte”). È interessante per la percezione che si ha di quei paesi come di economie rampanti che presto controlleranno il mondo a fronte della nostra percezione di paesi in declino. In questo senso si potrebbe dire che si legge di meno anche come effetto del decadimento economico e culturale dell’Europa. Ecco così che mentre leggevo i dati continuavo a pensare a “Fahrenheit 451”, alla scena di quegli uomini che imparavano i libri a memoria per non perderli. E ho pensato all’attività della lettura come a una forma di resistenza contro il decadimento dell’Europa. Chi legge resiste, guarda al futuro, chi non legge, chi non trova più il tempo e la motivazione per farlo, è già stato a modo suo battuto, ha già fatto i conti con la storia e ha perso.

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