Prima è passato un branco di struzzi selvatici sollevando nuvoloni di polvere, poi, un poco meno impetuosi ma più orrendi a guardarsi, una colonia di grossi coccodrilli di tutti i tipi di verde, che discendono in corsa da un’altura comparsa dietro casa, per poi fermarsi a pascolare, affamati, fra gli alberi e i cespugli che passano in rassegna uno per uno alla ricerca dei miei gatti da mangiarsi. Uno dei gatti, dal pelo rossiccio, l’unico non mio, riesce ad arrampicarsi prima sull’albero di fronte e poi, correndo, a raggiungermi e mettersi in salvo. Io osservo la scena da un balcone, ma i coccodrilli più piccoli, accortisi di me, si arrampicano lungo il muro, risalendo come fanno le lucertole. Afferro una scopa e provo a ricacciarli di sotto, ma ogni volta che lotto con loro sento qualcosa trattenermi nei movimenti, sono le braccia di qualcuno che mi stringono i fianchi. Quando mi volto indietro, mi accorgo che c’è una ragazza con me sul balcone, una bellissima ragazza dai capelli neri che non conosco e di cui mi chiedo come sia arrivata fin lì. Sospetto che in realtà sia il gatto dal pelo rossiccio che ora si è travestito per non farsi riconoscere da me, e mi chiedo se forse non è salita apposta, come agente segreto, per impedirmi di agire e così assecondare l’ascesa dei coccodrilli alla mia casa.
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