sabato 30 marzo 2013

pasqua senza lacrime

Ieri Enzo Jannacci, oggi Franco Califano. È come se tutta la musica di questo paese lo ripudiasse, o ne venisse spurgata, tenuta a distanza. Guardo il telegiornale. Questa notte due immigrati sono morti assiderati su un gommone in mezzo al Mediterraneo, in un tentativo estremo di realizzare il loro sogno di una vita migliore, il miracolo della Pasqua per loro non si ripeterà. Oggi uno dei presidenti peggiori della nostra Storia, certamente il più debole, ha consegnato il paese ai Dieci Saggi, come so fossimo nel Signore degli Anelli o in Harry Potter: sembra un gioco di società per nerd appassionati di magia, e sarebbe quasi comico se non fosse tragico, se non fosse un così palese inciucio. Persino Marco Travaglio, a questo punto, ha pubblicamente dato degli idioti (non in questi termini ma il senso era quello) al Movimento Cinque Stelle, che fino a ieri appoggiava. Io lo do a tutti senza complimenti. In pochi lo dicono, ma Cipro, in ginocchio, è il primo indizio del disfacimento dell’Europa democratica che tutti sognavamo. Intanto il Tg4 dedica un intero servizio alle vacanze della Merkel a Capri, per ricaricare le batterie prima dell’ennesima porcata: la Merkel, ci informano dal Tg4, non rilascia interviste e non vuole essere disturbata. Intanto gli italiani non vanno più in vacanza, denuncia Federalberghi preoccupata. In molti nel prossimo anno finiranno per strada. La Cina avanza senza dirlo, ce ne accorgiamo ogni volta che un operaio perde un diritto, che andiamo a fare la spesa e poi mangiamo carne di cane contraffatta. Non c’è conforto per nessuno, non c’è più amore, neppure quello semplice di una compagna, perché siamo tutti più poveri, più arrabbiati, incattiviti e senza speranze. Una volta la musica dei cantautori aveva un potere aggregante, serviva a farci sentire più vicini, a dare forma ai nostri pensieri di popolo, al sentimento, a una speranza. Oggi cantiamo le canzoni di Jannacci o Califano chiusi in casa, per noi stessi, nostalgici o per consolarci, comunque più cinici, induriti. Abbiamo fallito su tutti i fronti, amici miei. C’è tanto dolore senza scopo, ma nemmeno più una lacrima da piangere.

7 commenti:

sergio pasquandrea ha detto...

una mia conoscente, tedesca naturalizzata italiana, ha il marito del Benin.
dice che passa lì almeno 2 o 3 mesi all'anno, che ci si sta da dio, la gente è gentilissima, tutto costa poco e gli stranieri sono accolti a braccia aperte.
io comincio a farci un pensierino.

sergio pasquandrea ha detto...

comunque, mia moglie era andata a cena da sua madre e non aveva visto il tg. quando è tornata, le ho detto dei dieci saggi, e il suo primo commento è stato "e dove siamo? nel Signore degli Anelli?"

lillo ha detto...

vedi? è terribile!

sul benin comincio a pensarci anche io! fa molto rimbaud, vero?

Marco Bertoli ha detto...

Oggi uno dei presidenti peggiori della nostra Storia, certamente il più debole

Ah. Credevo ormai di essere il solo a pensarlo.

Anonimo ha detto...

In un precedente commento scrissi che le società arcaiche sono le meno restrittive. In esse sopravvivono la spontaneità, l' umanità. Fino a quando non entrano in contatto con il progresso, che inevitabilmente le trasforma a nostra immagine e somiglianza.
Un amico che vive in Brasile da anni conferma, anche là la gente un tempo aperta si è chiusa, è diventata fredda, distaccata.
E ho detto tutto, per citare Totò e Peppino.


Francesca

Anonimo ha detto...

p.s.

ah le viole....

Francesca

lillo ha detto...

sfiorivano...