Ascoltavo adesso Travaglio in un video pubblicato oggi da Luca Sommi (lo linko nei commenti), e in cui dice delle cose che secondo me contengono delle contraddizioni, ma forse non le ho capito io, per cui chiedo delucidazioni a chi ne sa più di me. Prima cosa: Travaglio dice che, nell'ipotesi di una pace con la Russia, non ci sarebbe migliore garanzia per l'Ucraina di svendere le proprie terre rare agli Americani, perché allora gli stessi americani porterebbero le proprie imprese in Ucraina e non permetterebbero mai un attacco che crei problemi ai propri affari. La mia domanda è: c'è chi dice che questa guerra è cominciata per colpa della Nato che è avanzata in Ucraina, adesso però la guerra dovrebbe finire perché di fatto gli Americani si vogliono trasferire lì, colonizzandola al posto dei Russi. Quindi se ho capito la Nato ai confini con la Russia non è garanzia di pace, mentre gli Americani ai confini con la Russia sì: è questo il senso del discorso di Travaglio? E tutta quella stronzata sui missili a Cuba allora, che senso aveva? Seconda cosa: Travaglio è contro il riarmo europeo, e anche io lo sono se può consolare qualcuno. Ma dice anche che tutto questa paura è stupida perché oggi c'è Putin che non ha interesse a riprendere la guerra; poi però aggiunge che Putin è "il peggio" che finora abbiamo considerato, ma nulla ci vieta di pensare che domani in Russia ne possa salire al potere un altro molto peggio di lui, e proprio Travaglio fa l'esempio di Prigožin a cui, se fosse riuscito il golpe, oggi Putin ce lo farebbe rimpiangere. Lo dice Travaglio questo, mica un pizza&fichi. La mia domanda a questo punto è: ma se è possibile, perché persino Travaglio dice che è possibile, che in uno stato come la Russia salga al potere uno peggio di Putin, chi ci dice che poi questo peggio non voglia riprendere o allargare il conflitto? E non lo scrivo perché ci spero, o voglio un riarmo europeo, che invece ripeto non voglio. Me lo chiedo e basta, e lo chiedo anche a tutti coloro che oggi dicono che un riarmo non ha senso, ma in effetti considerano soltanto Putin, che è soltanto una delle tante pedine sulla scacchiera.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
lunedì 10 marzo 2025
sabato 1 marzo 2025
poesia in rima
La poesia più brutta che credo di avere mai letto, di un cattivo gusto come pochi, l'ha pubblicata oggi un signore italiano, ed è una cacatina in settenari in rima baciata, che ricorda nel ritmo i fumetti di inizio Novecento del Corriere dei Piccoli, sul modello di Bilbolbul, che chi non lo ricorderà era un fumetto di taglio coloniale che raccontava le avventure africane di un piccolo "negretto" che quando si emozionava cambiava colore della pelle, una cosa oggi improponibile. Questo signore, ispirato dall'editoriale di oggi di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, si augurava nei suoi versi che dopo la "sgridata" di Trump che ha svelato la sudditanza di Zelensky alla Nato, gli ucraini rinsaviti, in questo "lieto giorno" facciano fare a lui e a quel "bel soggetto" di sua moglie la stessa fine di Mussolini (sottinteso: appesi per i piedi in piazza). Il fascismo, nelle intenzioni dell'autore, combattuto con lo stesso linguaggio irridente, fanatico e violento del fascismo, in cui si celebra con gioia la soppressione fisica del proprio nemico. Io l'ho trovata una cosa aberrante, una sorta di transfert in cui non c'è più differenza, né distanza, fra vittima assassino e spettatore, sono tutti malati di sangue. E leggendo la sua poesia, mi sono vergognato di scrivere in versi anch'io.
venerdì 19 luglio 2024
anche i nodi vengono al pettine
Che ci sia stata una incomprensione di fondo fra elettori di AVS ed elettori/follower di persone così fuori dagli schemi politici come Lucano o Salis, mi pare sia venuto fuori nelle ultime ore, con Lucano che ha detto apertamente di aver votato e di votare, anche contro l'indirizzo del suo stesso partito di riferimento, contro un certo tipo di Europa che non gli piace, ma in cui il partito pare invece, in parte, riconoscersi. Gli elettori di Lucano si stupiscono delle scelte del partito, che però è sempre stato coerente con una determinata linea, bastava leggersi i programmi; quindi chi ha votato per AVS guardando solo a Salis/Lucano ora si trova spaesato di fronte a un partito a cui chiede: ma voi siete con Lucano/Salis, sì o no? Mentre gli elettori di AVS guardano i loro nuovi acquisti e si chiedono dove andranno a parare, pur nel rispetto delle diverse posizioni, come battitori liberi. A me personalmente, pur nell'ammirazione che provo per Lucano, viene in mente una cosa che disse Travaglio della Meloni, ovvero: "una volta riconosciuto che sei afascista e che tu non credi nei valori costituzionali, trovo incostituzionale che tu faccia la presidente del consiglio perché non credi nei valori di questo stato". Io allora, facendo mio questo pensiero, mi chiedo: ha senso per una persona che non crede nell'Europa stare all'Europarlamento, provando ad agire su di esso attraverso dei metodi di gestione del potere in cui non crede? Certo, può dare fastidio, sputtanare alcuni meccanismi, ma (salvo ovviamente metterci una bomba) quanto può influire la presenza di due/tre illustri dissidenti su 700 deputati, senza nemmeno un partito dietro che sposa con convizione la loro posizione, ma che anzi ne ha, in certi frangenti, una chiaramente opposta?
sabato 30 marzo 2013
pasqua senza lacrime
mercoledì 20 marzo 2013
cos'è la merda
L’estratto qui sopra viene ripreso da un articolo del 2006 dello scrittore Vincenzo Consolo sulla rivista Lettera Internazionale. Lo posto a commento dell’ultimo dibattuto articolo di Marco Travaglio (qui) in cui definisce polemicamente il popolo della rete come “una merda” (a qualcuno dà anche del cerebroleso) e chiede ai proprio commentatori se rileggono mai ciò che scrivono.
Non ci vuole tanto per capire che il popolo della rete è “una merda”, a tal proposito mi piace ricordare le parole assai sensate del mio amico Gianluca: “Internet è un potentissimo mezzo per dare voce agli imbecilli”. Che poi è il vero autentico principio della democrazia, dove l’imbecille vale quanto il dritto, ha lo stesso peso (talvolta è anche un buon esercizio di modestia per il dritto).
Il problema casomai mi sembra un altro. E cioè che chi scrive non si rilegge, e questo a causa del fatto che prima dovrebbe imparare a farlo. Dico imparare per il semplice motivo che scrivere e leggere non è, come si pensa, mettere insieme meccanicamente delle lettere per formare delle parole, è qualcosa di molto più complesso, si tratta di dare forma a delle idee, e purtroppo questo non ce l’hanno mai insegnato. E la colpa è realmente, assurdamente, imperdonabilmente, tutta politica.