domenica 1 dicembre 2013

come una poesia prende vita

Chapel, di Rothko

Breve storia di come nasce e si sviluppa una poesia in una comune domenica pomeriggio.
Tutto comincia con me che scrivo questo messaggio su Facebook, senza fare nomi ma all’indirizzo specifico di un amico che oggi mi ha dato bidone per un lavoro:

Avviso a tutti quelli che ogni giorno mi costringono a rincorrerli, procurandomi altri grattacapi e perdite di tempo oltre a quelli che già ho. Se nei prossimi giorni vi vengono i funghi alle parti intime non è perché la vostra igiene è scarsa (anche per quello magari), è perché ho fatto un patto col diavolo! Che vi venga la muffa lì dove non batte mai il sole, parti intime comprese.

Daniela, mia amica e lettrice, commenta così il post: “L’ispirazione catulliana di questa invettiva è disarmante!”

Stimolato da Daniela asciugo il messaggio e scrivo la poesia qui sotto, dibattendomi a lungo fra i vari sinonimi di “genitale” (pudenda, palle, ecc...) e la intitolo Catulliana:

Ti venga la muffa lì dove
non batte mai sole
per i giorni che costringi me
a incalzarti. Genitale compreso.

Sergio la commenta così: “Il caro Gaio Valerio ci andava giù anche più pesante”.
Lo stesso Sergio, però, si appassiona al progetto e decide di fare una traduzione in latino della poesia. Ne vengono fuori due esamentri assai più belli della mia quartina:

Mucor te corrumpat ubi lux semper perempta
propter perditos soles. Et lumbos ascribo.

Insomma, viene voglia a me di ritradurre la traduzione, ancor più essenziale e più ritmica del mio componimento.
Questa, alla fine, è la poesia:

Ti venga la muffa lì dove non batte mai sole
per i giorni perduti. Genitali compresi.

2 commenti:

Iride ha detto...

C'è un vasto mondo dietro la più piccola creazione, quasi nessuno lo sospetta.

amanda ha detto...

et lumbos ascribo lo trovo magnifico
in realtà l'intera vostra folle corsa è magnifica :)