martedì 12 giugno 2018

intervista

Ho appena letto una intervista a Tiziano Scarpa sul suo ultimo libro di poesie, Le nuvole e i soldi (Einaudi) in cui si ha la netta sensazione che intervistatore e intervistato vadano in due direzioni diverse. Per questo motivo non la linko, però mi hanno molto colpito due cose dette da Scarpa: la prima in cui asserisce che è più difficile trovare autori che si siano dedicati esclusivamente alla prosa o esclusivamente alla poesia che non il contrario (autori dedicatisi a entrambi i generi) come invece ci siamo abituati a credere; la seconda che gli piacciano alcuni classici come il Liber Catulliano o le Farfalle di Gozzano, che vanno oltre i luoghi comuni legati ai loro autori e alla semplice occasionalità amorosa. Opere che adoro anche io, e infatti cito qui un frammento finale delle Farfalle di Gozzano che mi sembra più riuscito e utile da leggere dell’intervista stessa: 

Nessuno s’ebbe più palese il dono 
d’elaborare la materia sorda 
in un’essenza non mortale: anelito 
di tutto ciò che vive sulla Terra 
fluido strano ch’ebbe nome Spirito, 
Pensiero, Intelligenza, Anima, fluido 
dai mille nomi e dall’essenza unica. 
Tutto di noi gli è dato in sacrificio: 
la ricchezza del sangue, l’equilibrio 
degli organi, la forza delle membra, 
l’agilità dei muscoli, la bella 
bestialità, l’istinto della vita. 

(Guido Gozzano, Le farfalle)

Nessun commento: