Leggevo ieri sera la biografia di Curzio Malaparte in cui lo stesso descrive come decisiva per la sua formazione umana e di conseguenza artistica l'esperienza nei Garibaldini durante la Prima guerra. Malaparte ne parla con gli stessi toni, le identiche parole accese e l'animo in rivolta che poi useranno scrittori più giovani di lui per la Resistenza. "Serve davvero una guerra, e che tipo di guerra, serve per forza un nemico", mi sono detto/chiesto in dormiveglia, "per fare uno scrittore?" E quale grande scrittore ci porterà Salvini? Che detta così sembra una battuta, ma intanto vedo di nuovo, pian piano, rinserrarsi le fila di una Sinistra che se c'è, ormai ho capito, c'è soltanto come negativo. La Sinistra, che non è buona nemmeno come nemico, di sicuro grandi scrittori non ce ne porterà. Per leggere qualcosa di buono confido più in Salvini.
Nessun commento:
Posta un commento