domenica 16 dicembre 2018

i miei dieci consigli di libri di poesia per il natale (poi fate come vi pare)

L’altro giorno ho visto un post con 10 consigli di libri di poesia che è possibile regalare e regalarsi a Natale. Il gusto è gusto e leggere poesia fa sempre bene, ma alcuni titoli consigliati mi hanno fatto strano, per cui, solo per mio diletto, vi propongo i miei titoli. A Natale vincono i classici, però nemmeno voglio consigliare le ovvietà: non vi servo io per comprarvi la Anedda, Arminio, Magrelli o De Angelis; nemmeno nomino Pierluigi Cappello, ma solo perché credo abbia già scavato una sua nicchia speciale nel cuore di tutti, per cui non si può ignorarlo. Io dunque, per quel che vale, vi dico: 
1) Cosa resta di Walter Cremonte (Aguaplano, 2018); 
2) Per chi fa turni di notte di Beppe Costa (Pellicano, 2017); 
3) Non si può imporre il colore a una rosa di Francesco Tomada (Carteggi Letterari, 2016); 
4) I costruttori di vulcani di Carlo Bordini (Sossella, 2014), anche se è da poco uscito per lo stesso editore La difesa berlinese (2018) che è una raccolta di romanzi; 
5) Peace and Love di Simone Cattaneo (ll ponte del Sale, 2012); 
Sono tutti volumi a carattere antologico, non pubblicati dalle major, e rappresentano autori che vanno “in direzione ostinata e contraria”, per un debole mio verso questo tipo di avventurieri in versi, forse, ma perché in fondo piacciono a tutti. Volendo indicare almeno un paio di libri di autori che (per me) vanno scoperti o riscoperti, perché ne vale la pena, vi dico: 
6) A ogni passo del sempre (Aragno, 2013) oppure Luogo del sigillo (Fallone, 2017) di Alfonso Guida, che è probabilmente il miglior poeta della mia generazione qui a Sud (se dire a sud ha ancora valore, ma per me sì); 
7) Cossa vustu che te diga di Giacomo Sandron (Samuele, 2014); Sandron è un poeta veneto che scrive in dialetto, muovendosi nella stessa scia di altri illustri vicini come Franzin e Tomada, ma con una qualità in più che spesso manca ai friulani: è capace di autoironia spesso surreale e strabordante, e sa farti fa ridere di gusto; 
8) L’imperfezione dei cardini (Le voci della luna, 2009) di Antonio Bassano, libro primo e unico di un poeta di grandissimo talento che ha scelto il silenzio, non so se si trovi ancora in giro ma se lo trovate prendetelo, perché è sempre bello leggerlo; 
Infine, per arrivare a dieci con almeno due classici-classici, dico: 
9) La ristampa di Ritorno a Planaval di Stefano Dal Bianco (LietoColle, 2018); 
10) Shakespeare in scena tradotto da Patrizia Cavalli per Nottetempo (2016): Shakesperare è il classico dei classici, la Cavalli lo traduce con una freschezza notevole, e con grande rispetto per la parte “poetica” della faccenda; 
10-bis) Bonus, volendo esagerare: Ad nòta di Raffaello Baldini (Sugarman, 2016), che è il libro “scomparso” di Baldini, cioè l’unico suo non ripubblicato da Einaudi, ed possibile acquistare solo in formato ebook, ma costa poco (2,50 euro) ed è curato, se mai servisse come incentivo, da Paolo Nori.
PS. Mi dicono che un titolo o due della mia lista potrebbero essere difficili da trovare, così aggiungo anche: Madreterra Madreterna di Lino Angiuli (Quorum, 2018) che è appena uscito. Io non l'ho ancora visto ma Lino, in generale, è sempre una garanzia.

3 commenti:

amanda ha detto...

Grazie Lilluzzo

sinforosa c ha detto...

Grazie per questi consigli, colgo l’occazione per augurarti buon Natale.
sinforosa

lillo ha detto...

auguri a voi! :)