venerdì 17 gennaio 2020

di rose e di lillà

Quando leggi quel tipo di recensione assurda e vagamente irritante a un libro che non è un romanzo, ma dove il recensore scrive per tutto il tempo: "è scritto benissimo, peccato non sia un romanzo" oppure: "l'autore è bravissimo, peccato non abbia il respiro del romanziere" e scava lì intorno per tutto il tempo, cercando il cadavere del romanzo che non c'è. E a te, leggendola, viene da pensare a Lady Oscar, la scena in cui Andrè si confessa, e con pathos melodrammatico le rivela il succo della questione: "Una rosa non potrà mai essere un lillà"; o volendo fare quelli un pizzico più raffinati: "una rosa è una rosa è una rosa" (cit. Gertrude Stein), ovvero che cazzo c'entrano i lillà, adesso, se stiamo parlando di rose?

1 commento:

amanda ha detto...

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