martedì 24 marzo 2020

levi

Domani parte la Legge Levi sui libri e devo dire che peggio non poteva capitare come tempistica. Non lo dico per le librerie che hanno anche i loro diritti, ma perché credo che se già la gente comprava poco fino a ieri, dopo questo periodo di fermo lavorativo, mancava solo l'annullamento delle scontistiche (max 5%) per dare al mercato del libro la più violenta mazzata economica dai tempi della seconda guerra mondiale. Leggevo oggi che già si stimano quasi 19.000 titoli in meno pubblicati quest'anno. Che forse è un modo per ripulire il mercato da tanta paccottiglia: come si dice sempre, si pubblica troppo in Italia. Però dietro un libro non ci sono soltanto gli editori e i librai (che soffrono) gli autori e i lettori, ma anche tante altre figure intermedie (editor, grafici, illustratori, traduttori, tipografie, uffici stampa, agenti, i famigerati distributori, ecc.) che se non si vendono libri e non entrano soldi semplicemente finiranno senza lavoro in un settore che già così stenta a riprendersi.

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