A tutti gli amici come me in isolamento dedico questa poesia del poeta bosniaco Izet Sarajlić, non perché oggi è il 21 marzo, ma perché la poesia, sempre, ci faccia sentire un po' meno soli. Soprattutto di sera.
Eravamo rassegnati ormai a non veder venire più nessuno
né con la slitta
né con la carrozza del vento,
quand’ecco che ha suonato qualcuno.
Zelja con il suo Klaudije?
Čedo?
I Radonic?
Zeliko non poteva venire.
Sono già tre mesi
che lo punzecchiano con le iniezioni
laggiù in ospedale.
Ivan Ivanovic non viene da tempo
benché dica sempre
vengo domani.
Eppure qualcuno ha suonato.
Si è visto bene che anche Puskin nello scaffale
si è rianimato tra i libri.
Forse è qualcuno che ama i giambi?
Forse qualcuno che la sa lunga sulle donne?
Va bene,
ma davanti alla porta non c’è nessuno.
Comunque io scriverò
“Qualcuno ha suonato”.
Perché anche i versi sono contenti
quando la gente si incontra.
Nessun commento:
Posta un commento