Chi scappa dalle zone rosse è stupido, è vero, ma io vorrei capire come si fa a parlare adesso di senso civico se da quando mi ricordo non è stato mai promosso il minimo tentativo di creare uno spirito e una unità nazionale. Se viviamo in una cultura e in un paese che ha sempre messo davanti a tutto il privato, l'autonomia, il campanilismo, l'abusivismo, il "penso prima a me stesso che agli altri", come si fa adesso a pretendere che da un momento all'altro venga fuori questo senso civico che non è mai stato seminato prima? Così come per i tagli alla Salute, si raccoglie quello che si semina. Ieri, guardando il video della stazione di Milano assaltata, ho pensato che molte di quelle persone che scappano così stupidamente sono meridionali emigrati per lavoro, che cercano di tornarsene a casa perchè sono da soli e hanno avuto paura. Io ne conosco un sacco di persone così. Il punto è che ormai, così come non sono a casa loro a nord, spesso non sono più a casa loro nemmeno a sud. Qui non li vogliono. Da stamattina mi arrivano in chat petizioni più o meno estreme di meridionali che invocano perché quei fuggiaschi vengano ricacciati indietro o fermati subito e messi in quarantena. E mi piacerebbe credere che sia lo spirito civico a muovere queste richieste, invece a me pare solo una paura altrettanto forte, che è sempre frutto di uno spirito civico che non c'è mai stato.
1 commento:
Buongiorno civicamente augurato da una casa di zona rossa, con la primavera alla finestra.
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