sabato 15 agosto 2020

karma

Quest’estate ho fatto un esperimento. Volevo provare questa cosa dell’editoria a pagamento, così ho trascurato per alcune settimane la marea di manoscritti che mi arrivano in attesa di lettura e mi sono dato a quelli che in genere si chiamano poeti amatoriali; e ho passato gli ultimi mesi a fornire “servizi editoriali” (leggere, correggere, impaginare, fare la copertina e le note di copertina) ai loro libri che, sinceramente, non avrei mai pubblicato sotto il mio marchio; ma che gli stessi nemmeno volevano, infatti si sono autopubblicati in tipografia o con Amazon. Ecco, posso dire a conti fatti che non è proprio “avventuroso” come lavorare a un nuovo libro che ti ha entusiasmato e immaginare la forma che prenderà nel tempo, ma ha i suoi indubbi vantaggi, ad esempio quello di non dover inseguire i librai al telefono per farsi rendicontare le vendite, o sbattersi per ore a una fiera per convincere un passante a prendere una copia del libro fino a crederti un adepto della Torre di Guardia. Fatto sta che per la priva volta da che faccio l’editore – sette anni giusti – questo è il primo ferragosto che ho il portafogli pieno. E infatti sono chiuso in casa, acciaccato. La legge del Karma, ho pensato, è una cosa tremenda!

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