Noi, che a distanza di sicurezza 
ci commuoviamo nei cinema
di fronte ai film hollywoodiani 
che si dolgono ogni anno per la sorte 
crudele degli schiavi e il dolore 
che a gennaio ci stringe nel cordoglio civile 
per non dimenticare. Noi
che facciamo mai abbastanza ma indossiamo
 
ad ogni funerale abito bianco 
e guanti immacolati, noi che discutiamo 
ore e ore intorno a un niente di cifre 
per non dire che son vite
che hanno un nome.
Noi, così spietati nel vaglio della storia 
degli altri: noi in quest’ora nudi 
agli occhi di quelli che verranno 
siamo uguali, né migliori né peggiori
di chi ci ha preceduti. E siamo noi i nazisti 
siamo i turchi, siamo noi i negrieri 
e i Cortés imbellettati, siamo ebrei 
sganciati in Palestina, siamo noi
i più bravi a dirci altrove. Non importa 
se ci reputiamo innocenti o sani 
se ci dichiariamo impotenti, contrari 
per il solo fatto d’essere vissuti in mezzo agli altri
e non aver gridato con più forza
non siamo noi più alti di chi allora
messi al vaglio della storia
non seppero convincere i giurati.
Diremo come loro: Non sapevo, non volevo.
O negheremo che fosse tutto vero. 
Io non potevo immaginare: la menzogna suprema. 
Nessuno mai, di quelli
che tanto ci assomiglia nel futuro  
ci crederà innocenti o degni di perdono. 
Agli occhi di quelli che verranno 
non saremo assolti
quando ad occhi chiusi invocheremo 
la loro comprensione.
1 commento:
Grazie Lilluzzin
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