lunedì 19 ottobre 2020

il passaparola (uno sfogo)

Io da autore, il messaggino privato in cui mi dici quanto ti è piaciuto il mio libro lo trovo intimo e bello e ti ringrazio. Ma da editore, se poi a quel messaggino non corrisponde, non dico una recensione che è un impegno, ma manco a una foto in una storia su IG (il massimo del disimpegno) in cui, senza chiedermi nulla in cambio, ma solo perché lo pensi, dici: “Questo libro m’è piaciuto,” a me pare un po’ una presa in giro. È come se da una parte, in nome dell’intimità dei rapporti, mi dici che mi vuoi bene e dall’altra ti vergogni di far sapere che mi conosci. Vogliamo giocare a fare gli amanti segreti? Comincia col toglierti le mutande quando mi vedi. Perché io l’affetto lo ricambio, ma non me lo mangio. E questo è il mio lavoro. Diciamo tutti che non c’è pubblicità migliore del passaparola. Ma se tu per primo/a non credi abbastanza in me e nel mio lavoro da dirlo a voce alta, io come amico/a che ti tengo a fare?

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