venerdì 2 ottobre 2020

sogno del lavoratore stanco

Amo il mio lavoro pure quando
il lavoro non ricambia.
Eppure – storia antica – ho sognato
di emigrare.

La donna che amavo mi ha prestato
le sue gambe. Tienile mi ha detto
a me non servono.
Usale per marciare controvento,

per tenerti saldo e non scappare
ché il mio uomo non scappi mai
di fronte a niente.

Nemmeno di fronte al lavoro più duro
mi sono piegato. Ho messo radici
mi sono legato alla terra.

Poi la ragazza è morta e il sogno
si è fatto pesante.

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