A riprova dell’eccezionalità della vita di Bogdan oggi ho conosciuto la sua ex moglie salentina e il cognato. Ho scoperto che di cognome fanno Toma. – Come il poeta, dico. – Era nostro cugino, mi rispondono. – Mi raccontano il loro primo incontro con un Bogdan giovanissimo nella Belgrado di Tito. Si presenta con la barba lunga e nera, disordinata, magrissimo, indossando una giacca militare tutta sbrindellata da colpi di proiettile e con una grossa macchia scura di sangue sul petto. Per far colpo su di lei le racconta che quella giacca era stata di Che Guevara. Suo cognato, che è diventato subito uno dei suoi migliori amici, mi dice: – Uno così nella Jugoslavia di Tito ci campava poco, infatti con mio padre che gli voleva bene, e con mia sorella, abbiamo deciso di portarlo via... Da lì sono venuti anni di avventure, di fantasia, di incazzature e di dolori come non puoi immaginarti.
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