Stamattina ho ascoltato la conversazione di due anziani che stavano cercando di prenotare una visita medica per lui, che comincia ad avere dei problemi di demenza senile. Lei lo teneva per mano e parlava con l'impiegato allo sportello che le indicava varie possibilità di visita, molte irraggiugibili perché lei non guida e non ci sono collegamenti ferroviari, e alla fine si è prenotata una visita a Bari fra due mesi ("la prima disponibile e devi dire grazie!") dove possono andare in treno, ovviamente con la Sud Est, sono circa 5 ore di corsa fra andata e ritorno (per 70 km di distanza!), con questa signora piccolissima ma dallo sguardo stanco e deciso che mi dice di avere anche paura perché non è mai stata a Bari e non sa dove andare. – E i figli? – I figli non scendono, mi dice, cume fascene pa fatigghie (come fanno col lavoro)? – Così le ho consigliato di pagare qualcuno per farsi accompagnare in auto, ma non l'ho vista convinta, forse ha paura di dover sborsare troppi soldi che non ha. Mi dice che chiederà il favore a un vicino. E più o meno, osservandoli, direi che è tutto qui il nostro futuro: i figli lontani, il lavoro che non c'è, la pensione minima, i vecchi lasciati da soli a sbrigarsela da soli in un paese sempre più lento, più difficile da capire, che non ha abbastanza ospedali, né mezzi, che non ha mai avuto treni per chi magari non può guidare, e guardacaso a non guidare sono sempre i più deboli o i malati. Quelli che, se sono fortunati, finiranno all'ospizio.
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