domenica 2 marzo 2025

detrattori

A ripensarci oggi con più calma, trovo davvero straordinario che molti dei detrattori di Zelensky che in merito all’incontro dell’altra sera gli hanno rimproverato di non essere un politico esperto, o di essere un comico da poco, o la sua carenza d’inglese, o l’incapacità di gestire una situazione di tensione, o di essere comunque un ladro e un fascista, un asservito agli americani, poi fondamentalmente in patria siano elettori di Cinquestelle e Lega, o addirittura seguaci di quel destrorso di Marco Rizzo. I Cinquestelle – che intendiamoci votava pure mio padre – sono un partito fondato da un comico, nato contro i politici di professione, legato da sempre a un’idea di naïveté intesa come purezza dalla sporcizia del potere – infatti quando erano al governo hanno fatto tanti di quegli errori, tradendo moltissime promesse elettorali, che adesso non li vota più nessuno – con un livello linguistico spesso assai più imbarazzante di quello di Z. e tutt’altro che liberali – spesso quelli che definiscono Z. come un repressore dei diritti del suo popolo sono gli stessi che ancora oggi piangono a gran voce per gli “anni bui” del lockdown, dimenticandosi che al potere allora c’era il pacifista Conte! – mentre i Leghisti sono quelli che ancora oggi devono restituire 49 milioni rubati allo stato, che in nome della sua efficienza sono a favore dello sfascio dello stato, che in nome della sua sicurezza sono a favore di uno stato di polizia, che quando si tratta di omosessualità e migranti stanno appena un gradino sopra i comuni assassini, e senza dimenticarsi la loro posizione su Gaza dove sono fra i pochissimi a non stare zitti e infatti appoggiano apertamente la politica di Netanyahu, guidati da uno come Salvini che è talmente asservito agli americani da riuscire addirittura a scrivere che i dazi americani sono una bella opportunità per l’Italia! Di Marco Rizzo e dei suoi non dico perché li muove esclusivamente un sentimento d’odio per l’Europa che ormai è fuori tempo massimo ed è l’espressione di un manipolo di vecchi nostalgici che quando potevano cambiare il paese, e l’Europa stessa, facendo pesare il loro voto hanno pensato soltanto a coltivare il proprio orticello, fregandosene del futuro dei loro figli, e adesso se la prendono con chi l’orticello glielo sta togliendo. Io li guardo, leggo ciò che scrivono, e trovo che siano stupefacenti queste persone che gridano fuori “Al lupo! Al lupo!” e poi lo votano in patria senza riuscire a fare 2+2.

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