Ho letto il pezzo di Scurati su chi combatterà le nostre guerre di domani, e ho letto anche i vari commenti di chi dice: Quello lì è un pazzo, noi non vogliamo guerre. E io sono d'accordo che non voglio guerre. Ma il punto è che, mentre leggevo, io stesso mi chiedevo: Sì, io non le voglio, ma gli altri? Perché mica siamo soli al mondo. Ci sono altri popoli oltre a noi, e non parlo di americani e russi, e perché non dovrebbero odiarci? C'è tutto un terzo mondo affamato e con l'acqua alla gola a cui finora abbiamo dato un dito e tolto un braccio. Non una concessione a loro favore, persino sulle problematiche ambientali che rendono sempre più inospitali le loro terre, tutto ciò che abbiamo fatto è stato rimandare di anno in anno delle decisioni impopolari perché ci costa troppo sacrificarci nel nostro tenore di vita. Molti di loro sognano l'Europa, ma ripeto, perché non dovrebbero odiarci? Perché siamo generosi e pronti all'integrazione e all'accoglienza? Per ora si accontentano di arrivare qui, spesso per mare, in gruppetti sparuti, spesso annegando o rinchiusi nei campi di concentramento organizzati coi nostri soldi, oppure finendo per strada a mendicare o sfruttati dalla delinquenza, o nei campi come nuovi schiavi, dormendo in baraccopoli fatiscenti che ci farebbero vomitare, ma perché mai un giorno, domani o dopodomani, man mano che invecchieremo e ci faremo più fragili, non dovrebbero volersi prendere, anche con la forza, tutto ciò che abbiamo e ci teniamo stretti? Le nostre stesse case? Sarebbe così innaturale? Non mi pare.
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