Ieri a Taranto è morto un bambino, Vincenzo, 10 anni, tumore alle ossa. L’anno passato sempre nel tarantino è morto un altro ragazzo di nome Vincenzo, 19 anni, leucemia. Siamo pieni di Vincenzo qui. Come nella canzone di Jannacci, Vincenzina è la fabbrica. Lo potremmo cantare a fil di labbra, non c’è altro che fabbrica. Siamo fregati allo stesso modo. Da una parte abbiamo il Covid che – dicono – uccide gli anziani, dall’altra abbiamo l’ex Ilva che ammazza i bambini. Pare non esserci una via d’uscita. Con la differenza che per il Covid hanno chiuso l’Italia, per l’ex Ilva le stesse persone e quelle prima di loro e quelle che verranno, non hanno ancora fatto nulla. Nulla, nessuno, in nessun luogo mai.
2 commenti:
Ciao Tonio,
ogni volta che leggo la notizia in cui un bambino o giovane muore a Taranto, mi viene in mente quello che disse un mio amico più di vent'anni fa.
Sono della provicia di Bari ma vivo ala Nord (tra studio e lavoro) ormai da più di 30 anni. Un mio amico che non vedo forse da 10-15 anni si è sposato circa 25 anni con una tarantina (e non so nemmeno se fanno ancora coppia); per motivi di lavoro si è recato al Nord appunto circa 20 anni fa, ma poi sono tornati a Taranto poichè lei voleva stare vicino alla famiglia.
Quando un nostro amico in comune ha saputo della notizia la sua riflessione è stata: " Ma come ? ha già un lavoro (buono) e vuole tornare a Taranto, e cosa va a fare dove c'è l'Ilva con l'aria che è inquinata? ma chi glielo fa fare?"
certo... non tutti hanno la possibilità di trasferirsi e di cambiare città, ma se hai un occasione di sfuggire a quella città ne devi approfittare, poichè nessun governo e di nessun colore, nessuna amministrazione locale o regionale prenderà la decisione di chiudere quela fabbrica, poichè qualsiasi soluzione sarà sempre impopolare; l'unica soluzione è fuggire.
mike lenzi
mi sa di si, è vero, non si può che andarsene...
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