Una giovane ragazza mi scrive per chiedermi un parere, ha firmato un contratto con un famigerato editore che le ha promesso la pubblicazione in un’antologia in cambio di un acquisto copie scontato, con libri che però costano 40 euro a copia. Morale: 7 copie del volume – che deve comprare – le costano 200 euro. Se sono trenta autori, fate il conto del guadagno. Ora, chiedere all'autore di acquistare delle copie con lo sconto è una pratica comune, ma c’è una misura per tutto, e fargliele pagare il triplo del loro valore è una cosa deprimente non solo perché ti stai approfittando dell’ingenuità di una persona, ma perché stai ammettendo che quelle copie non ci vuoi neanche provare a venderle: chi cacchio se lo compra un libro a 40 euro? In generale alla maggior parte dei giovani autori andrebbe detta la verità, l’acquisto delle copie con lo sconto serve soltanto a coprire delle spese, ma non li farà diventare degli autori di successo, per diventare degli autori di successo devono prima vendere (tanto) e farsi conoscere (tanto), e questo si fa o scrivendo un libro sconvolgente (è raro, ma capita) oppure lavorando sulle proprie relazioni: significa andare dovunque (a proprie spese), fare tutte le presentazioni possibili (a proprie spese), essere disponibili (senza sputtanarsi), sorridere sempre (senza sembrare scemi), fare mille favori (prima di chiederne uno), ed è una cosa costosa, sfibrante oltre che costosa. Io personalmente non ci sono mai riuscito e ho creato la casa editrice apposta per non dover chiedere favori a nessuno, per poi accorgermi che comunque li chiedo, perché sono pieno di limiti. Nell’editoria, come in qualsiasi altra arte, la qualità conta ma non è tutto, se non sulla lunga distanza, e tu non sei nella misura di ciò che fai, ma sei nella misura di chi conosci. E infatti, io alla ragazza del primo rigo ho detto: per i tuoi precedenti errori sei stata perdonata, ma ora che mi conosci, se ti fai imbrogliare di nuovo, giuro che ti vengo a cercare per ucciderti con le mie stesse mani.
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