mercoledì 19 maggio 2021

neo-impegno e disimpegno

A me pare che il nuovo libro di Siti contro il neo-impegno stia diventando un facile pretesto per molti per giustificare il proprio disimpegno. Ha ragione Siti quando dice che le ragioni dell'arte devono essere più forti di qualsiasi causa o posa. Né possiamo fare di ogni libro un libro sociale, altrimenti sai che palle! Però le ragioni dell'arte vanno (anche) a braccetto con le ragioni del cuore. Sposare qualsiasi causa è stupido, non sposarne nessuna è disumano. Se io nei miei versi parlo di alcuni temi e non di altri è perché me li sento addosso, mi pesano sul cuore. Se tu non ne scrivi forse è perché non te li senti addosso; o forse è perché te ne vergogni, perché pensi che parlare del dolore degli altri possa sporcare il tuo dolore, macchiarlo con l'orrore della cronaca e per questo declassarlo; o peggio ancora compromettere i tuoi difficili rapporti col sempre politicamente corretto mondo editoriale. La posa del neo-impegno è brutta, quella da scrittore immacolato lo è altrettanto. Magari a non parlarne, come artista, sei fuori dalla posa del neo-impegno; umanamente potresti essere uno stronzo. Io ci penserei.

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