lunedì 25 ottobre 2021

minoranze

 Negli ultimi giorni ho visto due film che mi hanno colpito per delle scene particolari. In uno, Pride, commedia del 2014 di Matthew Warchus tratta da una storia vera, un gruppo di gay londinesi organizza una colletta per aiutare i minatori in sciopero contro il Governo della Thatcher nella più importante protesta sindacale del XX secolo, ma i minatori rifiutano l’aiuto dei gay perché la vergogna di farsi aiutare dai diversi è più forte del loro bisogno. E ancora in Salvate la tigre, film drammatico del 1973 di John G. Avildsen, il protagonista Jack Lemmon cerca di intervenire nel litigio di due sarti dove il più anziano dei due, un ebreo sfuggito ai campi di concentramento, si rifiuta categoricamente di lavorare con l’altro perché è una “checca” e per quanto sia stato vittima della cattiveria degli uomini la sua avversione per la diversità dell’altro è più forte della propria esperienza. Guardandoli ho pensato che delle volte il nostro disprezzo per quelli che non sono come noi ci impedisce di vedere che siamo tutti una minoranza per qualcuno, incapaci fra l’altro di parlarci e di considerare un quadro più grande che potrebbe darci una visione diversa delle cose.

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