Leggendo vari post e giornali mi sembra ci sia una sorta di contraddizione nel modo in cui vengono pensati/raccontati i più giovani rispetto ai problemi del mondo. Da una parte si irridono quelli che cominciano a interessarsi alla crisi ambientale (con o senza Greta) come viziati incapaci di sacrificarsi e rinunciare ai loro privilegi per salvare il mondo, dall’altra quando si fanno le stime sulle vaccinazioni in corso si indicano proprio quei giovani come quelli più “maturi” e decisi ad accettare il rischio del vaccino rispetto ai loro genitori che saranno anche meno viziati, ma di certo sono anche più sospettosi di tutto e tutti, e meno collaborativi nell’idea di “comunità”. Come sintetizzava Jovanotti in una bella canzone di quando facevo il liceo: “I giovani sono dentro i sondaggi catalogati in percentuali, i giovani stanno bene, i giovani stanno male”. Alla fine chi li ferma è perduto.
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