Due ottave dal lunghissimo Lamento di Melchiorre di Carlo Porta, qui tradotto da Patrizia Valduga (ed. Einaudi, 2018). Leggendole mi sono chiesto, ma è solo una mia suggestione, se non fossero presenti anche a Guccini mentre scriveva la parte centrale della sua Avvelenata, con un ironico rovesciamento di genere, in cui Guccini prende il posto della Tettona, la donna di facili costumi che fa tanto soffrire il povero Melchiorre, mentre si auto-infligge gli insulti più truci e tragicomici che si chiudono in quel riferimento al bagno sempre occupato che è presente in entrambi i testi ("nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento" canta Guccini).
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