Ecco una signora recensione [LEGGI QUI]che
fa una cosa che ormai fanno in pochissimi, prova a costruire un
discorso più ampio su cosa è la letteratura italiana oggi a partire da
un libro di cui discute senza peli sulla lingua, ma con molta pacatezza
dei toni, i pregi e i difetti. E così implicitamente costruisce un
discorso anche sulle recensioni di libri perché, per citare: "Le
recensioni che finora ho letto di Ferrovie del Messico hanno tutte un
gran pregio: non dicono niente". E sono tutte
così ormai le recensioni, nell’ansia di dire troppo non dicono niente,
ti passa pure la voglia di leggerle. Io, fra l’altro, il libro in
questione non l'ho letto e non lo leggerò mai probabilmente, troppo
lungo per i miei standard, anche perché io leggo solo in bagno, quindi
per leggere 800 pagine dovrei cacare per i prossimi due anni per finirlo
(per Moby Dick almeno ci ho messo due anni). Però non è così importante
aver letto il libro quando hai davanti una recensione così, perché fa
così bene il suo lavoro che funziona anche senza quello, perché non
ripete a pappagallo che il libro è bello, ma dice che il libro è
l’inizio di qualcosa.
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