Mi ricordo da sempre, come gelata in un sogno, una poesia di Giampiero Neri in cui un ragazzo per strada puntava una pistola alla nuca. L’ho letta una volta, ancora prima di iniziare a pubblicare, e negli anni mi ha portato fortuna quest’immagine della pistola, lucida e nera, che grava sopra la nuca piegata, esposta nuda alla canna, fissata poco prima del lampo da cui scaturisce il colpo, il nostro prossimo Big Bang.
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