Stanotte ho sognato di rivedere una ragazza anoressica che incontrai alcuni anni fa e che voleva propormi un libro di cui non si fece nulla. La ragazza mi disse una cosa che mi rimase impressa: "Ognuno applica alla propria famiglia la violenza che può." Mi rimase dentro perché guardavo all'anoressia come una malattia o una forma di non accettazione di sé, e invece detta così sembrava più una vendetta, sentimento che poi ho ritrovato e mi si è chiarito leggendo La vegetariana di Han Kang. Chissà se la ragazza aveva da raccontarmi una storia simile. Nel sogno la incontravo in libreria, dove mi raccontava la storia di uno scrittore orientale che aveva avuto un momento di grande successo pubblicando un best seller e poi aveva scelto di limitarsi a scrivere messaggi di auguri per il compleanno degli amici. Me lo raccontava a fil di voce e in maniera così ambigua che non capivo se volesse che le regalassi il libro oppure un biglietto di auguri soltanto per lei.
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