Ieri ho scritto un post in cui descrivevo la morte dell'editoria, dove se ciò che scrivi non interessa a nessuno, non ha più senso pubblicare. Ma stamattina pensavo che la letteratura sta adottando, per combattere questa morte tiepida, una morte ancora peggiore che condanna il libro, per essere un prodotto concorrenziale sul mercato, a una sorta di prematurità in cui viene rilanciato come continuo avvento, slogan, promessa, dove se non vivi non puoi nemmeno morire e l'emozione è tutta concentrata sull'aspettativa di ciò che verrà. Ormai siamo arrivati, in editoria, all'epoca del prenatale. Tutto è pre-. Il libro viene pre-annunciato, pre-segnalato, pre-gustato in anteprima, pre-recensito dal pre-fatore di turno (che spesso resta l'unico che ne scrive decentemente), pre-lanciato sui social con foto simpatica o in B/N, pre-ordinato, pre-venduto, non è ancora uscito ed è già scontato, venduto in offerta, de-prezzato rispetto al suo stesso prezzo di copertina, e poi subito destinato al macero o al riciclo senza nemmeno essere stato assorbito. Qualcuno nel frattempo, oltre a congratularsi con l'autore per la prossima uscita, lo avrà letto? Mi è capitato di far uscire un libro tempo fa e dopo già una settimana rivendevano le copie usate sul Libraccio, nemmeno il tempo di meditarci su o rileggerlo, infilarlo in libreria fra gli altri, pulirsi il culo in bagno la mattina. Ed era un ottimo libro, di carta fine.
2 commenti:
poichè sono appassionato di musica, questa tua riflessione la posso applicare al mercato musicale
Non ho mai capito a cosa serva annunciare l'uscita di un nuovo disco 3-4 mesi prima dalla reale data di pubblicazione, magari facendo ascoltare in streaming un paio di pezzi, anche tre in alcuni casi. Quando il disco viene pubblicato, risulta già vecchio poichè sono stati pubblicati i pezzi migliori. io non li ascolto mai in streaming, mai fatto, aspetto che il disco venga pubblicato, magari aspetto qualche mese perchè il prezzo si dimezza e poi lo compero; poi altra cosa che non capisco sono coloro che preordinano il disco tre mesi prima.
comunque è vero. l'importante è il preannuncio, il prerecensito, il post sui social, i like, che poi venga letto un libro od ascoltato interessa a pochi.
Mike Lenzi
sono contento di trovarti d'accordo, perché non giuro non riesco a capirne la logica e almeno non sono solo...
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