C’è una certa sottile ironia nell’autore che dopo averti mandato quattro proposte editoriali nel giro di due anni si accorge finalmente del fatto che anche tu scrivi poesie. Se lo sapevo, mi dice quasi risentito, non ti mandavo niente. Perché? Perché se scrivi ci hai il tuo gusto, è evidente che non collima col mio. Non lo sfiora nemmeno il pensiero che al di là del mio gusto il suo libro non possa funzionare, perché ormai tutto è gusto, non sostanza, e del resto ogni editore anche se non scrive ha un gusto, o no? Peraltro, gli ho chiesto se ha letto ciò che scrivo e lui mi ha detto sì, non mi è piaciuto.
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