Ieri ho letto un post di risposta a un post, entrambi di persone che girano intorno al mondo dell’editoria e come tutti quelli che girano intorno al mondo dell’editoria passano la loro vita a disquisire su come dovrebbe essere l’editoria senza ovviamente cambiare nulla, in cui nel primo post c’era questo noto profilo fake che parlava di come secondo lui/lei gli scrittori dovessero essere semplici e immediati per arrivare al pubblico perché dei lambiccati che ti fanno sentire scemo non sappiamo più che farcene – però era scritto appunto da un profilo fake che ha generato altri profili fake in risposta a quello, e lotte e bagarre al punto che ne è venuto fuori un gioco kafkiano stile Il terzo uomo che non ci si capisce più nulla per quanto è complicato il tutto, e tu che non capisci ti senti realmente scemo. E in risposta a quello c’era un noto scrittore che rispondeva che no, uno scrittore può e deve anche essere ricercato e non solo semplicistico perché il suo dovere è anche quello di dare al pubblico qualcosa in più – e a me, anche se è un fatto personale che forse non c’entra nulla con lo scrivere libri, veniva molto umanamente di rispondergli: ti ricordi quella volta (ovviamente no) che sono venuto alla tua presentazione ed ero l’unico spettatore in sala e nonostante questo mi sono pure comprato il tuo libro e l’ho letto e ti ho scritto poi per dirti cosa ne pensavo cioè che mi era piaciuto e tu nemmeno m’hai risposto, ma manco per dirmi un “grazie, ciao”? Sarà che come scrittore sarai pure elaborato ma puttana assassina un po’ più garbato potevi anche esserlo. E questo perché, come disse Roberto Bolaño in una intervista a chi gli chiedeva cosa dovesse essere soprattutto un scrittore, Bolaño rispondeva: una persona gradevole. Perché di persone sgradevoli è pieno il mondo e il genio non è una buona scusante per aggiungere merda all’altra merda.
1 commento:
Ecco, puttana assassina
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